1.6.11

“Non si mangia con l’anoressia culturale”
Questo il titolo di un articolo in cui Umberto Eco risponde all’infelice “battuta” del ministro dell’economia Giulio Tremonti: “la cultura non si mangia”. Invece sono moltissimi in Italia gli operatori culturali che vivono grazie alla cultura e che stanno facendo sentire la loro voce, ormai da mesi, contro i tagli al settore imposti dalla crisi. Tuttavia, questa manovra finanziaria non è di pertinenza solo degli addetti ai lavori, ma della società intera, la quale non può rimanere indifferente ad una legge che va ad intaccare un settore già penalizzato da anni: il nostro paese, infatti, investe nella cultura meno dello 0,3% del PIL. La cultura è linfa vitale di un paese democratico e all’avanguardia; forza motrice di una nazione; è progresso, rende i cittadini più tolleranti, aperti, consapevoli, pronti al dialogo e al confronto. Non investire sul grande patrimonio culturale che vanta
l’Italia, significa iniziare un processo a ritroso che porterà inevitabilmente verso l’imbarbarimento della popolazione. Non dimentichiamo poi, che la cultura è anche motore dell’economia di un paese, strumento di richiamo di molti visitatori, quindi sinonimo di turismo, promozione del territorio, sviluppo e ricchezza. E’ necessario dunque promuovere, valorizzare ed investire sulla cultura, ma soprattutto è necessario crederci, per citare Umberto Eco. E noi del LetterandoInFest ci crediamo davvero. Per questo che dopo il successo dello scorso anno, ritorniamo con una seconda edizione, che si pone come strumento di difesa e di sostegno contro un ormai triste e preannunciato impoverimento del sapere.